30 settembre 2011

Nell'intervallo, una morbidella farcita di marmellata fatta in casa

Siamo agli sgoccioli di un settembre estivo come non se ne ricordano, ma la politica non ha cambiato spartito, sempre arroventata e vuota di contenuti propositivi. Da un lato un governo inesorabilmente infiacchito, con una maggioranza che non crede più al dovere di governare e si riposiziona per la conta elettorale prossima a venire; dall'altra un'opposizione con l'elettroencefalogramma piatto, che sa solo gridare terribili anatemi contro Berlusconi, ma dopo due anni non ha ancora detto quale sarebbe la sua ricetta di governo per toglierci dalle sabbie mobili.
Se la cultura di comando è la medesima del governo municipale di Milano della strampalata coalizione di Pisapia e del rancoroso Tabacci, viene francamente da rabbrividire.
Tutto finirà in vacca? No, tranquilli! È come ce lo spiega, in un arguto fondo di oggi sul Giornale, Marcello Veneziani.

Alla fine per stanchezza verrà Casini
(di Marcello Veneziani, su Il Giornale del 30/09/2011)

Dopo Berlusconi prevedo Casini. Mi azzardo a fare una previsione, anzi una profezia. Nella sfera di vetro ho visto il faccino di Pierferdy. Dopo il diluvio verrà la pioggerellina. Quando si tira troppo la corda alla fine si spezza, non scappa il morto ma scappano spaventati i presenti. Si accendono le luci in sala e arriva l'intervallo con i popcorn. Casini è la tregua tra due film. Casini delude tutti ma in modo tenuo ed equilibrato. Casini non entusiasma nessuno ma non dispiace a nessuno. Casini rassicura, non suscita gli amori e gli odi di Berlusconi e degli anti, ed è pure munito di conforti religiosi. Alla fine verrà Casini perché le guerre civili cercano poi la pace domestica. Perché disfatte le case della libertà, si torna ai palazzinari ed ai loro congiunti. Perché prima o poi tornano le mezze stagioni. Perché da noi anche nella scienza trionfano i neutrini. Perché dopo le erezioni viene la mosceria. Perché quando ci vogliamo divagare dopo una giornata intensa, andiamo in centro. Perché quando vogliamo addormentarci prendiamo il bromuro democristiano. Casini è l'ultimo prodotto dell'antica farmacia del Corso, è la camomilla parrocchiale. Magari non dice granché,non eccelle, non ha mai governato, ma ci fa riposare. L'Italia è il paese dell'acqua né liscia né gasata ma lievemente frizzante; l'Italia cerca sempre una via di mezzo tra Roma e Milano, alla fine ci si incontra a Bologna. Infine perché Casini è il peluche che ci lasciò mamma Dc quando morì, per farci compagnia la notte al buio.