Tornati a Milano, con la frescura notturna, il sole pallido ed il cielo color latte, per non farci prendere dalla malinconia dei ricordi agostani, delle spiaggie bianche e dei mari trasparenti, proviamo a strologare sull'autunno.
Cosa ci aspetta?
Federalismo all'italiana: cambiare perché tutto resti come prima, con lo scempio del denaro pubblico (cioè nostro) disperso in mille rivoli di burocratismo inefficiente e ribaldo.
La nuova guerra dei blocch,i ma a temperatura ambiente con la riconferma che l'Europa, mancando di fondamenta etico-politiche ed anche religiose, conta come le damine del Settecento con il neo sulla guancia.
Il rallentamento dell'immigrazione clandestina, ma solo perché il mare in autunno è mosso.
Il campionato di calcio con il santone portoghese che viene a spiegare alle curve che il pallone, poiché è rotondo, rotola.
Per la Bpm un nuovo statuto che sancisca il principio che desiderano i poteri forti: se il pallino in assemblea ce l'hanno gli sgraditi, l'assemblea deve contare sempre di meno. Per Draghi, il vero nocciolo duro delle società sono i fondi speculativi, specie in una cooperativa con sede a Milano.
Poi infine ci sarebbe il sindacato, che una volta organizzava gli autunni caldi. Ora, al massimo, può mettere insieme un milione di pensionati con viaggio gratis sino a Roma e ritorno.
Gratis perché i treni sono gentilmente messi a disposizione dall'azienda parastatale più indebitata del mondo.
Insomma, sempre le stesse cose.
Poi arriva Natale.
25 agosto 2008
Iscriviti a:
Post (Atom)