23 luglio 2009

È l'ora delle vacanze agostane

Sono ancora vivo. Magari acciaccato ma con le meningi funzionanti.
Lo squallore della contemporaneità mi ha tolto la voglia di scrivere qualcosa.
Il privato è sempre vivace ma, per un pudore convinto, non è materia da mettere in comune sul blog, semmai da condividere con qualche strettissimo amico.
In questi giorni sto risistemando libri, masserizie, arredi della casa sul lago che io e mio figlio abbiamo venduto qualche mese addietro.
Vivo l'esigenza contrastante di selezionare per conciliare gli spazi disponibili ed il rifiuto di liberarmi di oggetti che rappresentano comunque testimonianza del mio passato.
Credo sia la contraddizione di tutti gli anziani che vorrebbero rimanere sempre circondati di ricordi simbolici della propria esistenza e l'esigenza di cominciare a fare ordine con se stessi.
Il punto di mediazione che ho raggiunto è una confusione sistemica e temporale che, nelle intenzioni, è premessa ad una successiva e definitiva selezione in un tempo che verrà.
Nel frattempo, traguardo l'agosto che ho sempre vissuto come una giocosa anticamera dell'autunno milanese che tanto è bizzarro da potersi manifestare anche sin da settembre.
Ai quattro pazienti lettori che talvolta mi guardano, l'augurio di ferie soddisfacenti ed a me il segreto auspicio di riprendere confidenza alle prime frescure con Anni Quaranta.