04 giugno 2009

Israele: una meravigliosa terra tragica

Sono tornato da Israele. Ricco di emozioni e di esperienze, come sempre viaggiando per terre straniere.
Le prime le lascio al mio intimo, non sono materia da blog ma da riflessioni personalissime.
Le esperienze sono state forti ed indimenticabili, le stesse provate in Egitto, un'altra terra culla della civiltà meditterranea.
Israele non è solo Terra Santa per ebrei, cristiani e musulmani.
È anche lo specchio di un'umanità che non riesce a convivere sebbene abbia in comune la razza, le radici territoriali e una religione monoteista. È la maledizione dell'uomo, oserei dire, che nei luoghi più sacri della sua tradizione riesce a generare i mostri insanabili dell'odio e dell'intolleranza.
La domanda che ci si pone partendo è: potranno mai convivere?
La sensazione dice no, e non solo perché gli ebrei sono proiettati nel terzo millennio con la rabbia di fare, mentre gli arabi restano figli di un medioevo non solo religioso ma anche civile e culturale.
Voglio dire che mancano gli elementi di connotazione comune che sono stati il mixer di popoli egualmente divisi e travagliati.
Leggo che Obama, come già il Papa, caldeggia una soluzione: due popoli, due stati.
È una falsa soluzione. Le due comunità sono intersecate territorialmente l'una nell'altra, sono geneticamente intolleranti (vedi la diaspora dei cristiani nei territori arabi), hanno un solo credo fondante: eliminarsi reciprocamente.
Come finirà? Io penso che l'alternativa ad un massacro finale, probabilmente degli ebrei, sia un ritorno all'inizio della vicenda moderna.
Un protettorato internazionale, possibilmente dell'Unione Europea, che elimini le frontiere ed i muri della vergogna ma che impedisca le stragi palestinesi e le ritorsioni israeliane con un regime di polizia pressante ma indipendente dalle parti in causa.
Vorrebbe dire convivere con una controllata dose di terrorismo reciproco.
Sarà possibile? Non ho abbastanza anni per verificarlo, ma credo sia l'unica alternativa ad un massacro finale che renderebbe ancora più tragica la storia di questa terra in cui tutto l'Occidente affonda le sue radici religiose e culturali.

1 commento:

banzai43 ha detto...

Ciao Danielone. Ben tornato.

Due Popoli, due Stati. Forse impossibile. Anch'io, come tutti, non ho soluzione se non quella di un forzato laicismo per generazioni e generazioni. Ma come sai è impossibile, non solo idealmente, ma anche moralmente. Sarebbe una nuova forma di dittatura, ahimé. E non fa per me, libero come mi sento.
Ma credi realmente che un protettorato sia possibile? Che sarebbe accettato da chi ha l'Atomica e da chi è disposto ad andare in mille pezzi facendo così scempio del proprio corpo, ma non della propria anima?
Obbligarli ad essere protetti?
Da una parte tornerebbe l'Aganà, più virulenta che mai ed a danno degli europei in primis e dei restanti occidentali appena dopo.
Ed il cosiddetto mondo libero eccolo col cappello in mano (od i caccia ed i bombardieri, questa l'alternativa) andrebbe a supplicare un barile di petrolio in più dopo aver tentato di averne, ed esserselo sentito negare con un ghigno, dallo Chavez di turno.

No, due popoli due stati sembra uno scioglilingua. E', invece, una soluzione penosa per ambedue i popoli che, col tempo, dovranno condividere per non morire.

Un abbraccio.

banzai43