22 marzo 2010

Aspettando inam e rabbini pedofili

Con molti amici e nemici di Indiscreto abbiamo in comune almeno una cosa, complice l'assenza del web nella nostra adolescenza e anche dopo: la frequentazione dello sport di base nelle vesti più diverse (addirittura anche l'arbitro), senza mai correre il rischio di diventare campioni, oltre alla frequentazione degli oratori quando erano un irrinunciabile punto di aggregazione e non solo il ricettacolo di tutte le sfighe del mondo.
Mai detta una preghiera in vent'anni di frequentazione sportiva, ancora oggi la domenica quando durante il Padre Nostro ci si stringe la mano viene istintivo pensare agli azzurri di Italia Novanta: Giannini che dava forza a De Napoli che la dava a Maldini, che la dava a Zenga, eccetera. Mai detta una preghiera come biglietto di entrata, ma conosciuto centinaia di sacerdoti e di persone di buonissima volontà (oggi li si definirebbe 'educatori') che dedicavano il proprio tempo a ragazzini di periferia che non erano il massimo né della simpatia né dell'educazione. Ai nostri tempi avevano già inventato gli spogliatoi e le docce, che si facevano senza vestiti. Passavamo metà della giornata sotto gli occhi di questi adulti, che in fondo consideravamo anche poco ma che vedevamo più dei nostri genitori. Dalla prima elementare all'università ne avremo incrociati mille, della nostra e di altre realtà locali. Nessuno ci ha mai molestato, nessuno ci ha mai dedicato una battuta o un'allusione come invece è capitato in ambienti più 'laici'. Parliamo per noi e per tutti i ragazzi che abbiamo conosciuto: l'1% di una battuta, se mai fosse stata pronunciata, sarebbe diventata in automatico di dominio pubblico e base del meccanismo di scherno che rende i giovani spesso più crudeli degli adulti. Dove vogliamo arrivare? A una cosa seria, una volta nella vita. A dire che i singoli casi di pedofilia vanno giudicati e puniti caso per caso, ma non in quanto 'di categoria'. Il commercialista pedofilo è un criminale che disonora se stesso o i commercialisti? Quello che veramente pensiamo è che la Chiesa Cattolica sia un bersaglio troppo facile per i moralisti di ogni specie, quelli che alzano il ditino sapendo di non rischiare niente. Ansiosi di guadagnarsi patenti 'liberal' senza troppa fatica: un'articolessa insinuante sul coro di Ratisbona e oplà, il gioco è fatto. Citiamo, che in italiano vuol dire 'copiamo', Andreotti quando disse che "E' strano che non esistano imam o rabbini pedofili". Liberarsi dalle religioni, quelle rivelate, quelle filosofiche e quelle laiche: saremo senz'altro più soli e impauriti, ma forse troveremo Dio. Nella peggiore delle ipotesi noi stessi.

Stefano Olivari, sul blog Indiscreto

3 commenti:

banzai43 ha detto...

Alcune considerazioni anche se banali.
1)Imam e rabbini, credo possano sposarsi, ma questo non dimostra nulla. L'esistenza di perversioni, se vogliamo utilizzare questo termine,prescinde da eventuali vincoli familiari.
2) Il Decamerone,i Racconti di Canterbury (è questa la grafia?)e racconti e poesie di Pietro l'aretino, sghignazzando sguaiatamente, mostrano che le fantasie popolari erano ricche di vicinanze giovinetti/e - uomini di chiesa, forse più che mera fantasia.

Queste le considerazioni pre-lettera papale certamente sofferta, forse insufficiente per chi è stato marchiato dall'ignobilità di certi atti, ma coraggiosa. Lettera che apre, in modo coraggioso la porta della Giustizia umana sino ad ora chiusa, anzi sbarrata a nascondere crimini vergognosi per evitare che la loro esplicitazione potesse giocare contro il magistero della Chiesa.
Forse sarà così e forse no. Chissà.

Da ragazzo ho frequentato l'oratorio, l'ho fatto con piacere, divertendomi, imparando molto, corteggiando le ragazzine, separate dai maschietti, che volevano essere corteggiate.
Mai avuto proposte sconvenienti da chicchessia. Reprimende si, tante, visto il mio carattere.
La mia esperienza passata non mi consente di dare addosso a nessuno. Non esiste, a mio giudizio, la categoria dei preti pedofili anche se appaiono in tanti, vessatori di molti e per molto tempo.
Non mi interessa chi sono i pedofili. Mi interessa che paghino tutti, duramente, davanti alla legge degli uomini, senza la possibilità di nascondersi dietro a nulla. Tantomeno alla croce che anche per me, pur credente a singhiozzo, era e resta un simbolo di bontà e di abnegazione. E se, post mortem, via sarà anche la giutizia divina, ben venga a giusto compimento d'una Giustizia completa a giusta.

banzai43

Anonimo ha detto...

Credo che il clamore mediatico sulla vicenda dei preti pedofili abbia il fine di screditare La Chiesa ed il suo Magistero.-
In un'Europa ricca e disperata che ha negato persino il filone culturale della sua tradizione cristiana, viene visto con fastidio un Papa teologo che continua a richiamare essenze della vita che si scontrano con un relativismo pervasivo ed imperante.-
Il fatto che,sotto il profilo filosofico,fede e ragione possano coesistere e non elidersi non é accettato.-
E' considerata un'invasione di campo una riflessione sulla trascendenza che non cozzi con la scienza.-
Molti,troppi in Europa ed Italia sono invaghiti da un pensiero unico che non lascia spazio né al mistero né alla coscienza individuale.-
Giacomo

Nautilus ha detto...

Mi pongo il seguente problema: come interpretare oggi il verso del vangelo di San Marco "Lasciate che i bambini vengano a me"?