01 novembre 2006

Ho letto Vassalli

Sebastiano Vassalli è con Sciascia, Salinger, Chiara uno degli autori che leggo dagli esordi e cui continuo ad essere attento e fedele.
L'ultima raccolta di racconti edita per i tipi di Einaudi nell'agosto scorso, La morte di Marx, segna un tentativo dello scrittore di sperimentare nuove strade.
Egli scrive in nota all'opera che... «bisognava tentare di essere assolutamente moderni e... dopo avere pensato per vent'anni (credo a ragione) che il presente non fosse raccontabile, ho voluto tornarci per vedere se era cambiato qualcosa...».
Ne è sortita un'opera strana, composta di tre parti scritte in epoche diverse, di cui nell'ultima, di due anni fa, si può cogliere di Vassalli il respiro del grande affrescatore e narratore.
Più taglienti, brevi, quasi asettici i racconti moderni che raffigurano uomini-automi, atomi di una massa senz'anima.
Una lettura affascinante, stringente, provocante nei sentimenti contrastanti che suscitano i due momenti del libro. Lo raccomando, non prima di suggerire per chi non avesse dimestichezza con l'Autore, di leggere almeno La notte e la cometa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sullo spunto di uomini come automi sen'anima pongo uno spunto di riflessione il tema(quello dell'anima)che viene riscoperto nell'epoca attuale da scrittori laici e cattolici: Umberto Galimberti Paesaggi dell'anima per i primi,Mons.Gianfranco Ravasi Breve storia dell'anima per gli altri.I motivi sono forse da ricercare nel fatto che le correnti filosofiche attuali focalizzano nella techne quello che per i nostri predecessori veniva indentificato prima nel mito poi nelle religioni(sopratutto monoteistiche)quindi nella ragione ed infine appunto nella tecnica.-

Anonimo ha detto...

Presentazione interessante. Grazie della segnalazione.