Dal blog "Camillo" di Chirstian Rocca, del 29 dicembre 2006:
Con i fondamentali Barone e Comotto del Toro diventano 15, in 19 giornate, i calciatori di squadre avversarie che grazie a diffide e squalifiche preventive nella domenica precedente non hanno incontrato e non scenderanno in campo contro gli indossatori di scudetti altrui. Vuol dire che c'è del marcio? Sì, ma non nel calcio. Piuttosto nei giornali italiani che su cose come queste, anzi inferiori a queste, hanno costruito la farsa di calciopoli e ora non scrivono una parola.
L'osservazione è ineccepibile.
Stiamo assistendo ad un campionato in cui si succedono arbitraggi anche più scandalosi di quando l'orchestra la dirigeva Lucianone. Ma alla stampa del regime morattiano fa comodo scrivere che sono errori di inesperienza anche quando le malefatte le combinano internazionali con i peli bianchi.
La verità è che il calcio ha regole sempre eguali, che si manifestano diversamente di anno in anno, a misura della discrezione del timoniere di turno.
Quest'anno poi a teleguidare il campionato c'è una cooperativa di democratici innovatori, che in attesa di illustrarci il new deal del calcio italiano usa, affinate, le armi di Moggi.
Poi come sempre (ed a maggior ragione nel biennio 2004/2006) il campo dice chi è il migliore fra concorrenti forti ed attrezzati.
Con queste coordinate il leader dell'anno è l'Inter, una squadra costruita con i punti di forza scippati alla Juventus e con in panchina Ciuffettino che forse sta capendo qualcosa di tattica, dopo tante debacles dovute alla sua insipienza.
Peccato manchi un ingrediente fondamentale: la concorrenza, massacrata dal processo sportivo più fasullo che la storia del calcio ricordi.
03 gennaio 2007
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3 commenti:
Premesso che lo spunto polemico di "Camillo" oltre che sfizioso è ampiamente condivisibile, che la vicenda di Calciopoli sia stata una farsa è vero. Ma non nel senso che, ipocritamente, vuole sottintendere il nostro bilioso ultras bianconero. La Triade di Piazza Crimea ha commesso - non si dimentichi: nella sola stagione che è stata oggetto di indagine - (almeno) 4 illeciti sportivi comprovati e riconosciuti come tali dallo stesso legale della società, avv. Zaccone: «Erano da serie C. Ci siamo permessi di chiedere una B senza penalizzazione perché con i dati di fatto che avevamo sarebbe andata bene». La retrocessione in cadetteria, pertanto, non solo è ineccepibile a norma di c.g.s. (illecito reiterato) ma è addirittura generosa. Fin qua nulla di sorprendente: chi segue le vicende pallonare in questo paese, sa che i latrocinii della Goeba sono una componente fisiologica ineliminabile del gioco, come i legni della porta e la sfera di cuoio. Alcuni insospettabili (sponda Milan) non per nulla ne sentono addirittura la mancanza... La sostanziale novità consiste nel fatto che Moggi, a differenza dei suoi illustri predecessori, da vero ignorante ha voluto strafare, trasformando quella che era una prassi malsopportata ma tollerata dal sistema in un'autentica associazione a delinquere, con addentellati trasversali nel mondo dello sport, della politica, della finanza. E tuttavia, l'aspetto davvero inquietante di tutta la vicenda è che - un po' come nel cult movie di Kevin Spacey, I soliti sospetti - l'epilogo a sorpresa vede il grande indiziato Moggi e il suo sofisticato "grumo di potere" impallidire e soccombere al cospetto del falso invalido ma demoniaco Kaiser Soze Moratti e del suo sistema superiore di intelligence, tecnologia e controllo delle cariche federali. Una escalation di poteri troppo forti persino per Big Luciano: come dire, lo scacco matto del petroliere "onesto" all'ex capostazione. Per questo motivo Calciopoli è stata una farsa, che più opportunamente dovrà essere tramandata ai posteri come una Onestopoli.
Lo scudetto "a tavaroli".
Dopo aver vinto lo scudetto a tavolino, gli indossatori di scudetti altrui si apprestano a vincerne uno a tavaroli, cioè in assenza di avversari. Superando, infatti, la formidabile resistenza di squadroni tipo catania ed empoli, e grazie a due calciatori della Juve gentile omaggio di Cobolli, gli indossatori stanno mietendo record dopo record. Uno di questi è quello dei calciatori avversari appiedati. Oggi, per esempio, sono stati ammoniti preventivamente Mutu e Ujfalusi, i quali non potranno giocare la settimana prossima contro... indovinate chi? Con loro due diventano 18, in 19 giornate, i calciatori avversari che non sono potuti scendere in campo contro gli indossatori. Nel campionato sotto inchiesta, la Juve ne aveva avuti 25, e l'Inter 21, ma nel doppio di partite. Queste, ripeto, sono stupidaggini che interessano solo alla Gazzetta o ai bar dello sport, ma a patto che riguardino la Juve. Eppure c'è un record che gli indossatori sono riusciti a conquistare con brillantezza e di cui veramente mi congratulo: con lo squadrone che hanno, senza avversari e con due formidabili giocatori della Juve sono riusciti nell'impresa di conquistare un punto in meno dei campioni d'Italia dell'anno scorso.
Camillo, 14 gennaio
Onestà a schiovere
Nel torneo aziendale al quale una squadra non si sarebbe potuta iscrivere, ma che vanta ai primi posti squadroni come Empoli e Catania, oggi è stato ammonito il fondamentale diffidato Accardi della Samp, squadra che domenica incontrerà gli indossatori. Nel frattempo è stato espulso, quindi avrà almeno due giornate di squalifica, Francesco Totti della Roma, squadra che tra due settimane incontrerà gli indossatori. Siamo già a 20 squalificati preventivi in 21 giornate, record mondiale, mentre tutti e tre i gol degli Immacolati destano grandi dubbi ("Così non va", titolerebbe Verdelli se solo Ibra fosse rimasto alla Juve. Perr non dire del rigore contro la Roma, l'unica mezza avversaria di Ibra e Viera.
Solo un ubriaco, un indossatore di scudetti altrui, Paolo Liguori o un lettore della Pravda rosa può pensare che questi episodi siano parte di un unico e coordinato disegno criminoso. Se li faccio notare è perché sei mesi fa queste stupidaggini sono state al centro della grande bufala mediatica che ha falsificato la Serie A.
Camillo, 21 gennaio
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