19 settembre 2007

Il paese dei Pulcinella

In questo paese allo sfascio, governato dalla peggiore coalizione del dopoguerra e con l'opposizione più farlocca della storia, a portare un raggio di speranza è arrivato un ex-comico, tale Beppe Grillo, ora blogger professionista, pseudo difensore dei diritti degli oppressi. Per non sembrare al popolo un alieno ha intitolato le sue oceaniche adunate di piazza "Vaffa.. day", indirizzando il suo perentorio invito al governo, all'eterno nemico Berlusconi, ai deputati, ai burocrati, ai nullafacenti d'Italia. Tutte genie che erano là sotto il palco ad applaudirlo freneticamente ed a chiamarlo uomo della provvidenza. E' successo dieci giorni fa e già la sinistra ne ha fatto un possibile alleato, le voci contrarie lo demonizzano ma con il timore di essere le prime vittime della sua rivoluzione. Il babà Veltroni non ha ancora detto la sua banalità, ma quando aprirà le labbra, ispirato, ci sarà sicuramente da rotolarsi per terra. Naturalmente in questa operazione di deificazione-demonizzazione nessuno si chiede da dove venga questo obeso quasi sessantenne che odia i settantenni, come abbia costruito il suo impero economico, quali ombre (e che ombre!) macchino la sua bella vita di intemerato ambientalista, di italiano puro al servizio permanente della verità e dell'onestà fiscale. Ma non disperiamo. Se fonderà un partito, se disturberà il potere e la sinistra di governo, se raccoglierà troppi voti, il suo giudice a Berlino è già pronto ad intervenire.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Grillo?
il Suo vaffa... l'ha gridato.
Ora aspettiamo di vedere, se ci saranno, i Suoi programmi per salvare lo Stato.
L'Italia ha spesso avuto bisogno di un "uomo forte" che sia anche comico. L'ultimo "er puzzone" ha fatto quanti più danni non poteva.
Con questo, chissa?

Tragicamente triste, un saluto a tutti gli amici.

banzai43 Viva l'Italia.

www.bloggers.it/banzai43

Anonimo ha detto...

Credo che circa quindici anni di mancate scelte della politica abbiano fatto marcire problemi vecchi e nuovi.-
La classe politica,nel suo insieme,non riesce a percepire la realtà sociale ed economica in cui viviamo e le esigenze che ne conseguono;la sinistra perchè guarda tutto con la deformazione dell'ideologia,la destra perché del liberalismo(non del liberismo)conosce soltanto quello che ha letto e che peraltro non ha mai praticato.-
Il guaio,a mio modo di vedere,é che venuto a mancare un partito come la DC che sino alla fine degli anni sessanta riuscì a far decollare il paese e poi il PSI che faticosamente tentò di riformare la sinistra pagando un pesantissimo prezzo(assieme alle modeste consistenze di PLI e PRI).-La politica,successivamente,ha smesso di pensare occupandosi male soltanto del contigente.-
Come se ne esce ?
Bella domanda attorno alla quale la classe dirigente del paese(posto che ci sia)dovrebbe interrogarsi ed abbozzare qualche proposta.-
La legge di Gresham(spero sia scritto correttamente)purtroppo ha schiacciato la buona politica con la cattiva politica.-
Il fatto che in questa cosidetta seconda Repubblica siano emerse, in posizione di vertice(seconda e terza carica dello Stato)ex sindacalisti é un'aggravante.-
Caro Banzai non tocca a Grillo salvare lo Stato,lui ha fatto esplodere un disagio che esisteva e che cresce.-
Ma lo sapevate che ,già da due anni, De Benedetti aveva affermato che il ticket ideale del futuro partito democratico era rappresentato da Veltroni e Rutelli ?
Se la situazione é questa credo che i Grillo di oggi possano facilitare una catarsi che - ammetto - non sò dove potrà portarci.-
Giacomo.-

Anonimo ha detto...

Sono in totale disaccordo con i miei onorevoli ospiti e sottoscrivo la rabbia elefantiaca di Ferrara.
La storia d'Italia è piena di Masaniello che hanno fatto da battistrada ai peggiori reazionari.
Noi siamo il paese del piove governo ladro, siamo il paese dei devastatori dei beni pubblici, degli imbrattatori di muri.
Non è un caso che la peggiore immigrazione venga da noi e scansi i paesi europei a più alta civiltà sociale.
Condivido le diagnosi sul degrado della politica ma sono egualmente convinto che solo una politica rinnovata può cambiare questo paese.
Il miracolo che sembra negarsi per dei lustri magari si realizza quando ormai si dispera. Aspettiamo una personalità trascinante, un Sarkò qualsiasi, che ramazzi il paese.
Facciamo il referendum per cambiare la legge elettorale e per abolire il proporzionale.
Auguriamoci che la pensione inghiotta i Berlusconi,i Prodi, i Marini, i Bertinotti e l'inutile Coniglio bianco.
Ma con i Grillo, come con i Traverso, i Santoro e simili girotondini il futuro si chiama Venezuela
danielone

Anonimo ha detto...

Con Grillo,Santoro e compagnia cantante non si va da nessuna parte.
Su questo sono d'accordo ma non riesco a intravedere il politico alla Sarkò che possa scuotere l'Italia.-
Ove apparisse, con le attuali regole e prassi costituzionali, verrebbe inglobato nella palude.-
Se le nuove leve si chiamano Veltroni,Rutelli,Fini,Casini credo che non andiamo da nessuna parte.-
I giovani(letteralmente derubati del loro futuro!)si muovo confusamente o si astengono pigramente,gli imprenditori che cercano di ribellarsi al pizzo ed ai sorpusi burocratici ottengono incoraggiamenti di maniera.-
Caprotti é costretto a denunciare clamorosamente i colpi bassi che la sua Esselunga ha dovuto subire nelle Regioni rosse dopo avere avuto pressioni di tutti i generi per vendere alle Coop.-
Andiamo all'essenza : senza una cultura autenticamente laica e liberale che pervada politica,istituzioni,società,imprenditoria in una parola tutta la classe dirigente del paese non se ne esce.-
Giacomo


















on andrebbe molto lontano;se il referendum potrà servire da detonatore ben venga.-
I segnali di speranza ?
Per esempio l'imprenditoria siciliana che comincia a ribellarsi alla prassi del pizzo che se non troverà le strutture dello Stato(non solo i politici purtroppo)al proprio fianco sarà riassorbita nella palude delle soluzioni compromissorie.-
La sburocratizzazione intesa come snellezza operativa e chiarezza di responsabilità è uno dei mali maggiori che affliggono l'Italia.-
La semplificazione della costruzione barocca della politica ed il suo costo é un altro problema che però tutti dicono di condividere ma nessuno affronta.-