13 giugno 2008

Una città sempre più arida

I Vipers hockey chiudono a Milano l'attività per mancanza di finanziatori. Qualche settimana addietro è stata la volta della pallavolo maschile e femminile. Negli ultimi anni hanno chiuso rugby e baseball. Le squadre giovanili calcistiche di periferia, miniera di talenti, sono sparite.
Scompare lo sport minore che sorretto dall'entusiasmo e dalla civiltà sportiva dei milanesi ha portato alla città centinaia di scudetti nazionali.
Tutto questo mentre i due pifferai lasciano ogni anno sul prato della loro smisurata ambizione centinaia di milioni di euro per primeggiare al circo Barnum.
Povera città!
Senza memorie, senza cultura sportiva, senza quel sano mecenatismo dei cumenda, che ormai si ritrova solo in qualche polisportiva brianzola o nelle amatoriali delle due ruote.
Per la metropoli, lo sport è diventato gare di moto a scappamenti aperti sui viali cittadini, le forbite discussioni sul calcio-immondizia nei bar di periferia, la play-station in salotto.
Nostalgia pungente del nost Milan!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo una città senza memoria é anche una città senza futuro,la nostalgia a volte é rimpianto ma più spesso é manifestazione di un disagio presente ed il disagio- purtroppo - é sintomo di imbarbarimento.-
Giacomo

TheSteve ha detto...

Il caso della polisportiva Mediolanum (pallavolo, rugby, baseball, hockey e non so che altro) è emblematico. Berlusconi l'ha creata e alimentata fintanto che poteva contribuire al tam-tam mediatico utile per la sua ascesa al potere. Una volta raggiunto l'obiettivo, l'ha smantellata e se ne è liberato come si fa con i fazzoletti di carta usati. Triste il destino delle società sportive trasformate in società per azioni: scatole da riempire quando sono sinergiche a un programma e da svuotare quando non lo sono più. Speriamo solo di non doverci sentir dire un giorno che il Milan ora mai "era una specie di ectoplasma"...