19 novembre 2008

La classe dirigente craxiana

In un recente convegno sulla terza età ed oltre, tenutosi nella sala convegni della Banca Popolare di Milano, gli illustri e brillanti relatori hanno fissato al 2100 il target per il raggiungimento dei 120 anni della vita media umana.
Il mio forte auspicio è che la scienza avvicini quella scadenza in modo significativo, e non tanto per una egoistica personale attesa ma per consentire alla politica italiana di continuare ad attingere alla classe dirigente craxiana sopravvissuta alla cure di Di Pietro e soci.
Ultimo emblematico esempio è Sergio Zavoli. Non so chi l'abbia suggerito a Veltroni per la vigilanza Rai, ma certamente oltre che proba ed esperta persona (fu presidente Rai durante la Presidenza del Consiglio Craxi e prima fu uno degli inviati storici dell'emittente di stato), l'ottuagenario socialista romagnolo consente al sempre più frastornato Uolter di uscire da un buco in cui si era testardamente cacciato, e forse di liberarsi della subornazione dell'Italia dei Valori, i cui... valori eversivi ed il cui caravanserraglio girotondino offendono la democrazia ogni giorno di più.
Non credo che Zavoli sia l'ultimo craxiano di cui la politica avrà bisogno per uscire dalle sue misere ristrettezze.
Il problema è che il tempo fugge e che se la scienza non fa un miracolo con i traguardi di senescenza, corriamo il rischio di dovere giocare a briscola in futuro solo con maturi e inaciditi portaborse.

3 commenti:

cassinolazio ha detto...

Purtroppo mi rendo conto sempre di più che le classi che abbiamo tirato su sono sempre incredibilmente non adeguate. Ormai non si può far parte della classe dirigente di questo paese se non si raggiungono i 70 anni: vedere napolitano fare il moderato , fini difendere gli ebrei , bertinotti finalmente produttivo a casa sono solo alcuni esempi di una classe dirigente di prima di di pietro. senza parlare dei managers e degli imprenditori (colaninno, mazzotta eccetera) per fortuna che arriveremo a 120 anni. forse mi rimetterò a lavorare

Anonimo ha detto...

Inadeguatezza : mi sembra il termine più adatto a definire la classe dirigente di questo paese nel suo complesso.-
Sentire tuttavia i giovani battersi per lo status quo nelle Università scoraggia e sgomenta al tempo stesso.-
Ho in questo momento una sola certezza : il paese andrà incontro ad un impoverimento graduale,la politica probabilmente cercherà di stabilire a chi accollare il peso maggiore.-
Giacomo

Nautilus ha detto...

Giacomo, io penso che un altro dei grandi mali di questo Paese, che io non ho voluto e che posso considerare mio solo per una parte, sia un sistema di informazione costantemente e invariabilmente focalizzato sul rumore dell'albero che cade e non sul dignitoso silenzio della foresta che cresce.

Nautilus