05 dicembre 2008

Ambrogini e Letizie

Questa sera, o forse è già avvenuto, verranno consegnati gli Ambrogini d'oro e le benemerenze del Comune di Milano.
Una volta, questi erano riconoscimenti molto milanesi, volti a ricompensare i migliori comportamenti e le benefiche iniziative dei cittadini della capitale Lombarda.
Da qualche anno, ma ora come mai, l'iniziativa si è trasformata in una specie di Premio Nobel del Naviglio, che spazia in tutto il cosmo alla ricerca di qualche personaggio benefattore o anche semplicemente testimonial politico o di costume, possibilmente multietnico.
In questa nuova interpretazione, naturalmente lo spazio della "politica" è trabordante, esclusivo.
Le preselezioni sono una parata della provocazione di parte o delle stramberie più coglione.
Quest'anno ha tenuto banco Enzo Biagi, giornalista e scrittore prolifico di leggerissimo spessore intellettuale, ma abilissimo markettaro di sè stesso e soprattutto benemerito antiberlusconiano. C'erano anche le "mamme coraggio del Leonka" (nota associazione insurrezionale di sinistra, trasformatasi con gli anni in un quieto ma remunerativo spaccio di articoli fuorilegge in esenzione fiscale), un autore di best-seller napoletano ed altra compagnia bella di forestieri.
Dei Milanesi poche tracce, forse perché la politica non li conosce per niente.
Questo degrado è l'ultimo e nemmeno più importante effetto del premierato di Letizia Moratti, uno dei più disastrosi sindaci che la città abbia eletto a Palazzo Marino. Da tre anni, assistiamo a provvedimenti ed iniziative sempre più improvvide, decise in assoluta solitudine.
L'astio e l'insofferenza della città verso questa signora è ormai palpabile e avrà come conseguenza la fine della leadership del Pdl in città (se non ci pensa la Lega, avremo il finanziere Penati sindaco).
Ma la rappresentante del clan petrolifero peggio potrà ancora fare con l'improvvida iniziativa dell'Expo 2015, che la sfortuna ha voluto venisse assegnata a Milano, città incapace di governare iniziative di questa dimensione perché disabituata a disbrigare anche l'ordinario, grazie ad una amministrazione locale imbelle.
Lo scempio degli Ambrogini è lo specchio della gestione Moratti.
Se almeno si limitasse a farsi spernacchiare per le medagliette ricordo... invece di collocarsi su un altare universale.

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