27 maggio 2007

Arrivederci al prossimo derby

La vittoria di Atene è stata festeggiata per due giorni con sfilata in pulman scoperto, stile quinta strada, per le vie di una città che di suo non sopporta nemmeno un tram jumbo in panne.
Tutto ha avuto il sapore un po' forzato di una recita a pro dei media e dei teppisti, che hanno approfittato dell'entusiasmo per devastare gli oggetti di addobbo stradale incautamente lasciati lungo il percorso.
A dare ulteriormente pepe a questo mini carnevale carioca ha poi pensato Ambro, esponendo un cartello che in sintesi invitava gli onestoni ad usare lo scudetto come supposta.
La Pravda Rosa ha esecrato, la stampa di sinistra si è sturbata ed ha riempito lenzuolate di stigmatizzazione moraleggiante, il presidente educato ad Oxford ha magnanimamente perdonato non senza lanciare, in caudam, una truce promessa: i miei sgherri non dimenticheranno.
Gattuso, saputolo, ha saggiamente risposto: life is now.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Gattuso? English way of life.
Ciao.
banzai43

Anonimo ha detto...

Ruenta o vittorie calcistiche, tutto è un pretesto per devastare. Questa è l'ineffabile Italia che si affaccia all'Europa guardando strabicamente la Palestina.
Danielone

TheSteve ha detto...

Giusto ieri su qualche telelombardia del circo catodico hanno riproposto il labiale del petroliere onesto al gol di Ciccionaldo nell'ultimo derby.
In estrema sintesi, il concetto espresso da quel gran signore con l'ombrello era: vaffanculo stronzo figlio di puttana.
Premesso che in linea di principio posso comprendere lo stato d'animo e addirittura condividere il concetto, resta il fatto incontrovertibile che da un pagliaccio del genere non si accettano lezioni di stile.
Di Gattuso poi dico da un paio d'anni che è il Capitano - e c'è solo un Capitano - della nostra squadra. Sicuramente sul campo e, non da oggi, anche fuori. Nello spogliatoio temo di no, ma questo è purtroppo il decadentismo che si genera al tramonto di un impero, quando i capitani coraggiosi diventano senatori a vita...
Dei silenzi assordanti o peggio ancora, delle dichiarazioni politically correct di certi manichini pettinati, io onestamente ne ho abbastanza da un pezzo. Se il derby è ancora un derby, voglio un Ringhio per bandiera... e a rivederci sul campo.