Scrive (e sottoscrivo) Vittorio Feltri su il Giornale: "YouTube, la piazzetta preferita e maggiormente frequentata dai nuovi cretini e dai volontari del precariato, due categorie perfettamente fungibili".
Il giudizio politico sul precariato è di pancia e persino irriverente per un dramma sociale che investe il presente ed il futuro del mondo occidentale, specie nella certa prospettiva della fine del generoso e folle welfare italiano, ma su Youtube basta a confermarne la sprezzante definizione andare a vedere i filmati più cliccati.
Andate. Deprimente, ma istruttivo.
30 luglio 2011
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