Due anni fa inauguravo questo blog nel mezzo di una delle infinite crisi epocali dell'Alitalia. Allora facevo considerazioni sul livello di litigiosità, sindacale e di servizio, di questa compagnia e concludevo che gli italiani che ancora desideravano farsi del male volando Alitalia erano ostaggi di una proterva banda di facinorosi sindacalizzati. Il titolo, se non ricordo male, era meglio il fallimento che cancellasse per sempre un nome ed il ricordo di uno scempio comportamentale.
Io ovviamente non volo Alitalia da anni. L'ultima volta fu un Budapest-Milano in cui mi sentii apostrofare da una cameriera di bordo: «Aò, che vo'».
In questi giorni si sta dipanando, sotto la regia di Berlusconi e lo sguardo attonito di una decina di capitalisti sado-masochisti che sono stati indotti ad investire in questo pattume di compagnia, un teatrino di ineguagliabile comicità. Gente che porta la responsabilità materiale e morale del fallimento di fatto di Alitalia, che strepita su piani strategici che non gli aggradano, mobilità dorate, confederali che giocano gli ultimi atti di una protagonismo velenoso, cameriere di bordo che rivendicano il mantenimento di privilegi salariali inauditi sfilando per le vie di Roma, pazzarielli napoletani che fingono di bruciarsi in piazza, un ministro del lavoro che ogni ora cala le braghe sino a mostrare le impudicizie.
Il liquidatore Fantozzi, nomen omen, osserva esterrefatto e pensa che forse settimana prossima non potrà pagare la benzina avio.
Domani il circo dovrebbe finire per esaurimento delle forze.
Mi auguro che venerdì Fantozzi salga le scale del Tribunale fallimentare di Roma.
17 settembre 2008
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4 commenti:
Sono d'accordo.
Potrebbe essere un bene per tutti, anche per la casta dei dipendenti Alitalia. A costoro potrebbe convenire il fallimento dell'Alitalia rispetto ad un lavoro meno pagato. Si libereranno gli slot e le maggiori compagnie avranno bisogno di personale di lingua italiana addestrato.
Cai ha ritirato l'offerta e adesso sarò curioso di vedere cosa succederà.-
Giacomo
Se Giulietto tiene botta e non ascolta il nano, stavolta vanno tutti a casa di Epifani a mangiare la minestra
danielone
Fabio Berti, presidente Anpac "Sembra però che qualcuno voglia creare un'azienda che produce delle forme di pressioni psicologiche gravissime sui piloti che portano anche ad incidenti aerei".
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