22 ottobre 2006

Alla fine del viaggio

Non c'è molto da commentare dopo Milan-Palermo 0 a 2.
È stato già detto tutto sul grado di sfinimento di una squadra senza riserve atletiche e senza gioco.
È stato sufficiente incontrare un avversario di buon valore ed organizzazione, che in estate ha fatto gli acquisti giusti (Simplicio non ti dice nulla Galliani?), ed è calata subito la notte.
I rossoneri hanno un attacco tatticamente incapace di segnare, perché le due punte giocano in un metro quadro e non se la passano nemmeno sotto tortura, e Tizio Oliveira non risulta pervenuto nel mondo del calcio.
Difesa e centrocampo vivono degli scampoli di vitalità di ex atleti senza entusiasmi e senza nerbo.
Poiché nella vita i belgi di Bruxelles capitano ogni cinque anni, aspettiamoci nel campionato altre magre figure e delusioni cocenti.
Se la dirigenza esistesse ancora, ne prenderebbe atto per mettere a frutto l'annata di transizione con qualche inserimento di prospettiva al mercato di gennaio e per pretendere un nuovo modulo di gioco, previo pensionamento di Ancelotti.
Se invece si continuerà a specchiarsi nella fotografia di quando si era giovani e belli, si correranno rischi anche gravissimi.
Ho abbastanza anni per ricordare il Milan di Radice che andò in Serie B convinto di giocare meglio di tutti gli altri.
Provvedere, sin che c'è tempo!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Leggevo stamattina che qualora il quadro non migliorasse Kakà potrebbe andre via.
Giacomo

Anonimo ha detto...

Da parte mia, milanista-economista, ho fatto scorta di fazzolettini di carta. A Milano i milanisti son tanti e con l'aria che tira saremo in molti a piangere, piangere, piangere. L'acquisto è stato fatto per contrastare il probabile aumento di prezzo. Bye. gt