Nel post partita di Italia-Ucraina, Gattuso ha riconosciuto che il campionato italiano ha cessato di essere il più bello del mondo. Se n'è accorto un passionale ardente come SAR Ringhio, e ad affermare il contrario restano solo Franco Ordine ed i curvaioli di tutta Italia che di calcio non capiscono niente.
A me qualche dubbio era venuto dal 7 Aprile 2004. Cioè da quando, a La Coruna, svanì nel nulla il più bel Milan dell'ultimo decennio.
Cosa abbia determinato il più orribile delitto del nascente millennio non è dato sapere, ma è certo che da quel giorno l'unica squadra che in Italia sapeva fare calcio di classe sopraffina si è manifestata solo con rari ed intermittenti bagliori dei suoi vecchi e nuovi artisti.
Per il quotidiano, un sonnacchioso tran-tran sempre più lento ed asfittico.
E poiché il bel calcio in Italia è Milan e solo Milan, quando a Milanello girano l'interruttore sullo spento, il più bel campionato del mondo diventa una povera cosa. Se poi all'appello mancano anche gli spaccaossa di Torino, è nebbia profonda e umidità prodotta in quantità industriale dai chiagn' e fott' dell'altra riva dell'Olona.
Cosa sperare?
Che il Cavaliere si tolga lo sfizio di portarsi a Milano un Ronaldinho con la voglia, e che i Gobbi purgati tornino a dare un senso per nove mesi alla sfida.
A Moratti tornerebbe il piacere di spendere inutilmente 200 milioni in cartellini e la libidine di accendere lucini perché torni un Rossi a rimpinguare il palmares della vergogna.
10 ottobre 2006
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