01 ottobre 2006

Malinconie a San Siro

Primo giorno di ottobre.
Un fotogramma dell'autunno milanese.
Aria ferma, pioggerellina a scrosci, testa balorda e voglia di cuscino.
A San Siro, il Milan con il Siena rappresenta il suo frusto copione.
Giochicchio per linee orizzontali, divieto di tirare in porta, indolenza calcistica elevata all'ennesima potenza.
Poi i soliti dieci minuti finali alla baionetta, in cui riesce a diventare protagonista in negativo la terna arbitrale che, essendo giovane ed esordiente, deve dimostrare che non è né moggiana né al soldo del co.co.co. Meani, e riesce a dare fiato ai piagnistei dei milanisti, che non sono riusciti ancora a capacitarsi che sono rimaste solo le briciole del dolce.
In tribuna la faccia di Berlusconi, al cui fianco Galliani fa il curvaiolo con aplomb tutto brianzolo, è indicativa e nauseata. Non so se sia rimasto per vedere entrare in campo i 22 milioni del suo portafoglio e sbagliare un gol che il Balon d'Or avrebbe silurato in rete.
Alla fine, malinconica e silente incazzatura.
L'Aida, come scriveva Giuan Brera fu Carlo, era morta due anni fa ad Instanbul. Tutto il resto è una fiction cui credono solo Galliani ed il fido Meani, la nostra testa quadra di Reggiolo e Suma.
A proposito del quale. Durante la serata ci ha restituito il buonumore con uno dei più esilaranti post-partita della storia del canale. Travolto da centinaia di mail - vere - di imbufaliti supporter, è andato in deliquio accusando tutto il mondo di incompetenza e tradimento ed infine promettendo la colonna infame per l'eternità a tutti i miscredenti.
Roba da isteria adolescenziale.
Persino cipria-Lippi era vagamente costernato. Forse lo stesso Galliani, se la squalifica non gli impedisse di mettere la testa pelata negli studi di Milan Channel, avrebbe provato un lieve imbarazzo.

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