Primo giorno di ottobre.
Un fotogramma dell'autunno milanese.
Aria ferma, pioggerellina a scrosci, testa balorda e voglia di cuscino.
A San Siro, il Milan con il Siena rappresenta il suo frusto copione.
Giochicchio per linee orizzontali, divieto di tirare in porta, indolenza calcistica elevata all'ennesima potenza.
Poi i soliti dieci minuti finali alla baionetta, in cui riesce a diventare protagonista in negativo la terna arbitrale che, essendo giovane ed esordiente, deve dimostrare che non è né moggiana né al soldo del co.co.co. Meani, e riesce a dare fiato ai piagnistei dei milanisti, che non sono riusciti ancora a capacitarsi che sono rimaste solo le briciole del dolce.
In tribuna la faccia di Berlusconi, al cui fianco Galliani fa il curvaiolo con aplomb tutto brianzolo, è indicativa e nauseata. Non so se sia rimasto per vedere entrare in campo i 22 milioni del suo portafoglio e sbagliare un gol che il Balon d'Or avrebbe silurato in rete.
Alla fine, malinconica e silente incazzatura.
L'Aida, come scriveva Giuan Brera fu Carlo, era morta due anni fa ad Instanbul. Tutto il resto è una fiction cui credono solo Galliani ed il fido Meani, la nostra testa quadra di Reggiolo e Suma.
A proposito del quale. Durante la serata ci ha restituito il buonumore con uno dei più esilaranti post-partita della storia del canale. Travolto da centinaia di mail - vere - di imbufaliti supporter, è andato in deliquio accusando tutto il mondo di incompetenza e tradimento ed infine promettendo la colonna infame per l'eternità a tutti i miscredenti.
Roba da isteria adolescenziale.
Persino cipria-Lippi era vagamente costernato. Forse lo stesso Galliani, se la squalifica non gli impedisse di mettere la testa pelata negli studi di Milan Channel, avrebbe provato un lieve imbarazzo.
01 ottobre 2006
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento