17 ottobre 2007

Questa estate ho letto

La calura ispira letture leggere, divertenti, ottimiste. Non mi sono sottratto al clichè con tre libri della mia nuova fresca passione.

Andrea Vitali: Il segreto di Ortelia, Un amore di zitella, Una finestra vista lago.
Confermo un convincimento. Trattasi di un grande affabulatore, con spunti di genialità e una padronanza ritmica non frequente. Non tutto il materiale è di prima mano e l'inventiva talvolta si fa affannosa, ma per chi ama il piccolo mondo della provincia, le sue passioni, i vezzi, le crudeltà, l'opera di Vitali è irrinunciabile.

Georges Simenon: Lettera al mio giudice.
La storia cruda ed ansiosa di un assassinio-suicidio. Il meglio delle atmosfere e della filosofia di vita di Simenon. Le sue opere sembrano tutte varianti intorno al fallimento esistenziale di un uomo eppure si leggono, ognuna, con l'ansia della scoperta di una nuova vicenda diversa dalle precedenti. Forse perchè l'uomo è sempre diverso nel percorrere il suo destino già disegnato.

Alicia Gimenez-Bartlett: Nido vuoto.
Giallista anglo-spagnola di Barcellona, ha un suo folto stuolo di ammiratori. Si fa fatica ad accettare un personaggio così essenzialmente femminile, ma superata la diffidenza maschilista non si può non rimanere attratti dall'arguzia e dall'ironia di questo commissario di polizia e dai contrappassi con il suo vice Garzon, una summa dei difetti del maschio. Bella la trama che non delude i giallisti.

Sebastiano Vassalli: L'italiano.
Non posso mancare un libro di Vassalli, che purtroppo ormai non si cimenta più nei romanzi. Anche quest'opera sono racconti che ambiscono rappresentare, in un arco temporale plurisecolare, il carattere della gente italica. Non sono convinto che ci sia riuscito pienamente ma alcune pagine sono cammei imperdibili. Suggerisco: Chi, io?, Il trasformista, Si. Tu?

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