Le previsioni meteo per la prossima settimana parlano di possibili nevicate in Padania.
Non sono un fanatico della materia ,ma quel "nevicate" mi ha messo il prurito addosso.
Considerata la disastrosa inadeguatezza con cui sono state affrontate le precipitazioni dell'Epifania, è lecito chiedersi cosa riuscirà a combinare la Moratti stavolta.
Per informazione, mentre la città della casta è stata ripulita, qui in periferia si naviga fra cumuli di neve marcia e ghiacciata.
Con noi il destino è cinico e baro.
Sarebbe bastato un giorno di foen e saremmo ripuliti, ed invece queste previsioni ci fanno capire che la natura l'avrà vinta sino all'arrivo della primavera.
Ma almeno la Letizia si ricorderà, fra un Linate e una Malpensa, di comprare il sale?
15 gennaio 2009
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2 commenti:
C'è un aspetto positivo. I cumuli di neve ammassati ai bordi delle strade dagli spazzaneve costringono gli automobilisti a parcheggiare, di fatto, al centro di alcune carreggiate. La possibilità concreta che una lastra di ghiaccio mandi gambe all'aria i solerti municipali che si apprestano a disseminare i loro foglietti di contravvenzione, ci dona un istante di gioia e di speranza. Dovete morire.
Sindaco Moratti, ci metta un po’ di sale, 15 Gennaio, 2009
La nevicata eccezionale del 6 e7 gennaio a Milano era stata abbondantemente prevista dai meteorologi con tre giorni di anticipo. Se ne conosceva l’intensità e la durata ed era facilissimo calcolarne l’impatto. La giustificazione dell’eccezionalità è il più grave errore di sottovalutazione che sia stato fatto. Certo non si può pensare di avere pronti gli spalatori e le pale meccaniche appena inizia a nevicare, ma non si può accettare di non avere in casa il sale. Peggio ancora è stata la giustificazione addotta di avere prestato il sale a Torino. Ogni anno, infatti, il Comune di Milano fa una gara d’appalto per 6 mila tonnellate di sale che, per non rischiare la logica del monofornitore, divide in due lotti di 3 mila tonnellate tra i due principali competitor italiani, Atisale e Italkali.
Il Comune ha comunicato di avere sparso il 7 gennaio 7 mila tonnellate di sale, ma se questo è vero lo stock necessario per una città come Milano è di almeno 10 mila tonnellate. Come sicuramente il sindaco Letizia Moratti saprà, il sale costa ex factory solo 50 euro a tonnellata, quindi il magazzino necessario per Milano vale un’immobilizzazione di 500 mila euro, la stessa cifra che il Comune spende per la carta igienica dei suoi uffici. Forse non sa, invece, che il sale non scade, dura anni, anche nei depositi all’aperto. Il Comune è come una casa: l’unica cosa di cui non si può restare senza è proprio il sale, una qualsiasi massaia lo sa bene, anche perché il sale da cucina è il prodotto in vendita nella grande distribuzione con il prezzo unitario più basso. In alcuni discount lo vendono a 0,11 euro al chilo.
Vorrei dare un consiglio alla signora Moratti: il sale non si compra in emergenza facendo viaggiare centinaia di camion dal Sud al Nord, ma semplicemente si tiene in casa, come fanno tutti i Paesi del Nord Europa e la società Autostrade per l’Italia, anche perché se lo si compra in agosto e settembre, il nolo dei trasporti costa la metà.
Quindi le consiglio di fare la gara per il sale 2009-2010 prima di Pasqua e d’iniziare il prossimo inverno con le scorte necessarie. Chi fa il suo mestiere è soggetto a tante critiche, bisogna però avere l’accortezza di non farsi prendere in fallo non avendo le scorte dell’unico prodotto che ancora costa poco e non scade.
di Vittorio Rava’, dal blog di Economy
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