16 novembre 2009

Anche la CEI disegna gli scenari futuri della politica italiana

Città del Vaticano - Dialoga con tutti gli interlocutori della politica, la Conferenza episcopale italiana di Bagnasco. Magari li pungola sui temi a cui tiene, ma rispettosamente. Non scomunica né si schiera. E, concludendo i lavori dell'assemblea generale Cei che si è svolta ad Assisi - la prima del dopo Boffo -, più che prospettare alleanze con i vari soggetti di un mondo politico in ebollizione, chiede che i cattolici "laddove sono e ovunque siano" possano esprimere "con libertà ed efficacia" le loro convinzioni. E ribadisce - dall'ora di religione islamica alla sentenza di Strasburgo sul crocifisso - che per i vescovi la fede cattolica è e rimane al centro della vita dell'Italia. Nella conferenza stampa conclusiva del 'parlamento' dei vescovi, Bagnasco evita di dare giudizi 'tranchant' su partiti e parlamento. Spiega, l'Arcivescovo di Genova: "Quello che a noi interessa e auspichiamo è che i cattolici, laddove sono e ovunque siano, possano esprimere con libertà e efficacia, nel gioco della democrazia, le loro convinzioni e i loro valori". Giudizio ben diverso da quello che, solo pochi giorni fa, aveva dato il Cardinale Camillo Ruini, auspicando - in modo neppure tanto velato - l'abbandono del Pd da parte dei parlamentari cattolici. Nella Cei è un’altra era. Se Ruini aveva trovato nel centro-destra un interlocutore privilegiato, oggi prevale una punta di equidistanza, se non di distacco, da parte della Cei quanto del Vaticano. Bagnasco, intanto, non si esprime nei confronti della futura formazione di Francesco Rutelli. Non certo per disinteresse nei confronti di un partito che potrebbe intercettare molte delle preoccupazioni ecclesiastiche, ma perché ogni benedizione sarebbe prematura. "Sui movimenti politici - risponde il porporato ad una domanda dei giornalisti - non è compito nostro dare giudizi e valutazioni di merito, perché ci sono dinamiche che sono proprie del mondo della politica". Le primarie del Pd? "Le forme di partecipazione democratica, rispettosa e civile, sono benvenute", dice. Anche nei confronti della Lega - con la quale sull'immigrazione non sono mancate le scintille nei mesi scorsi - sembra lanciare un messaggio distensivo. A un cronista che gli domanda se abbia colto nell'incontro con Bossi una disponibilità sui temi dell'unità nazionale, Bagnasco assicura, in termini generali, si aver trovato "ovunque" un "desiderio di un clima più costruttivo". Dialogo con tutti, e una punta di distacco, insomma. Le traumatiche dimissioni di Dino Boffo dalla direzione di 'Avvenire' dopo gli attacchi del 'Giornale' di Feltri, del resto, sono ancora fresche. E non solo perché i vescovi ancora non trovano la quadra per la scelta del suo successore. La Cei guarda con crescente apprensione la 'guerra di dossier' in corso. Al caso Boffo - seguito alle critiche della stampa contro le escort del premier Berlusconi a cui lo stesso Boffo si era accostato - si è aggiunto lo scandalo Marrazzo. E se già Bagnasco aveva aperto i lavori del 'parlamento' con un appello al "disarmo" della politica e dei media con un allarme sul rischio che si diffonda un "odio" che mette a rischio il paese, adesso precisa che a volte, "se le cose sono accadute", i giornali "giustamente" danno notizie, ma è inopportuna "l'insistenza": "Metterci il coltello dentro non so quanto arricchisca l’informazione", sono le sue parole Quel che interessa veramente alla Cei, Bagnasco lo dice chiaro e tondo. Più che una legge che sancisca l'obbligo del crocifisso nelle aule scolastiche - rimarca -, i vescovi si attendono un "pronunciamento" europeo "sul merito e sul metodo" della sentenza di Strasburgo sul crocifisso. Quanto all'ora di Islam, Bagnasco ripete il suo 'no'. Infine, "rammarico" e "dolore" per gli attacchi di ritorsione ai 'rom' ad Alba Adriatica. Un monito anche ai 'confratelli' vescovi: "Ben sappiamo - afferma il porporato nella Messa mattutina alla Porziuncola di Santa Maria degli Angeli - che essere liberi da se stessi è per tutti l'impresa più ardua: liberi da progetti, calcoli, ambizioni".

dal blog Petrus

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La domanda spontanea è: se vince Fini la corsa della successione, per la Cei sarà tutto più facile di prima?

versus

Nautilus ha detto...

È possibile rendere disponibile il link del blog Petrus?

Anonimo ha detto...

http://www.papanews.it