23 novembre 2009

Decerebrati e felici (profilo di spettatore della TV generalista, ma anche satellitare)

Un aggiornamento scientifico ogni tanto ci vuole, per precisare lo stato reale delle cose. Perché se abbiamo un compito (qui su "Indiscreto") è quello di spazzare via l'epica da bar sport o almeno renderla meno ipocrita. Tutta quella melassa da quattro soldi, spalmata su una montagna di retorica facile e strappalacrime, preparata solitamente sotto dettatura e prezzolata. Visto che dalle altre parti, vantando padrini padroni ingombranti (beati loro...), tendono a fornire una versione dei fatti alterata o di comodo, noi abbiamo bisogno del samizdat: il sistema usato nell'Urss di Stalin per diffondere materiale informativo clandestino. Per farlo compiutamente, necessitiamo di un preambolo tortuoso come la discesa del Fauniera...

Qualche anno fa in Irlanda ebbero l'idea di produrre un telefilm dalla verve comica irresistibile, basato su un argomento tabù dalle nostre parti. "Father Ted" elevò a icone di resistenza umana tre preti cattolici, confinati su un'isola sperduta: il protagonista Ted, donnaiolo e scommettitore folle; il vecchio Jack, alcolizzato demente e violento, e il giovane (?) Dougal, un ventiseienne ritardato mentalmente. I tre eroi, esiliati dal mondo moderno perché impresentabili, rappresentavano loro malgrado il rifiuto totale verso il sistema: improbabilmente anarchici e magnificamente liberi. Ebbene, la serie (che ebbe un successo incredibile) coniò pure un neologismo: il dougalismo, ovvero l'incapacità di distinguere tra realtà e finzione, enunciando frasi talmente stupide e ignoranti da apparire surreali (postdadaiste?).

Il punto è proprio questo: oggi i media, chi più chi meno, sognano un mondo di idioti felici, pronti a bere (e quindi consumare) qualsiasi aborto giornalistico partorito dal quarto (e quinto) potere. Insomma un pianeta di Dougal: eterni adolescenti cristallizzati sul vuoto pneumatico, incapaci di andare oltre le frasi fatte e la destrutturazione cerebrale delle stesse. [...]

di Simone Basso, dal blog Indiscreto

1 commento:

TheSteve ha detto...

Il pianeta di Dougal, ovvero un mondo di idioti felici "incapaci di andare oltre le frasi fatte e la destrutturazione cerebrale delle stesse" è la sintesi più efficace e moderna del concetto di "popolo bue" che più volte ho espresso nei miei post. Un mondo disegnato a tavolino dai Signori delle Televisioni (Grazie Silvio) allevando generazioni e generazioni di menti deboli da mandare "all'ammasso", per dirla come Ferrara. Da Amici di Maria De Filippi a Sky Sport di Caressa-Bergomi passando per il Grande Fratello, adolescenti e giovani teleconsumatori vengono quotidianamente istruiti con il dizionario universale delle opinioni e delle espressioni. Un merchandising di materiale preconfezionato e pronto all'uso della "massa", che opinioni semplicemente non ne ha e non ne sa sviluppare in proprio. Opinioni che peraltro non possono prescindere dall'essere espresse attraverso le parole di chi le ha concepite. Sicché ogni affermazione deve essere assolutamente vera e ogni negazione assolutamente falsa, ogni evento pazzesco, ogni avversario tosto ed ogni appoggio sbagliato troppo tenero. Chissà se il maestro Manzi si starà rivoltando nella tomba...