Fervono i mondiali ma la politica non si fa mancare nulla. Ai tempi della balena bianca, i mondiali erano un time-out dell'intrallazzo e dell'azzeccagarbuglio.
Ora invece lavorano indefessi. Sui grandi temi della privatezza e dello scudo giudiziario, l'epica battaglia si combatte fra due eserciti egualmente servi. Gli uni di Berlusconi, gli altri delle procure.
Il mio antidoto? Alle 20 un telegiornale, a piccolissime dosi, tanto delle cazzate ho fatto il pieno al mattino in edicola.
Nel frattempo, sotto traccia, si sta giocando la gigantesca partita del sottopotere: authority, enti, Rai e quant'altro, tutti i mandarini sono in movimento. Si riformulano le graduatorie, si sistemano gli amici, si consumano le vendette politiche all'interno della maggioranza.
L'agonia del berlusconismo non è differente da quella del centrosinistra, o meglio della Dc, con un'unica significativa variante: l'altra volta la magistratura era un valore salvifico per l'opinione pubblica, oggi è correttamente interpretata come uno degli addendi del prossimo regolamento di conti.
A noi, che l'età consente di giudicare con serenità e divertimento tutto ciò, perché riconosciamo vecchi copioni spiegazzati ed immutabili comparse che reinterpretano se stessi, un'unica grande angoscia: Berlusconi a Panama comunica che non vende il Milan.
Una notizia terribilmente seria rilasciata durante il solito spettacolo di cabaret per la stampa internazionale (ma non facciamoci abbagliare: i cronisti di politica sono della stessa famiglia di quelli del calcio, bastano bucatini e pizza annaffiati da buon vino per appagarli). Anzi è intenzionato a trascinare le sue sclerosi per altri 25 anni in Via Turati, insieme a Galliani e Braida, con l'assistenza medico-spirituale di Don Verzè.
Il calcio non è la politica. Non si può tifare Inter per protesta.
Scriveva Ugo Tognazzi che si può cambiare donna ma non la squadra del cuore. Profonda verità.
Ma noi cacciaviti cosa abbiamo fatto di male?
02 luglio 2010
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3 commenti:
Ave vinto troppo!
C'è qualcuno oggi in Italia disposto a spendere(con i prezzi che corrono)un centinaio di milioni l'anno per tentare la risalita ?
Ripeto tentare perchè sinora i Mondiali non mi sembra che abbiano fornito grosse indicazioni.-
Giacomo
Penso che sia coerente che il nano non venda: c'ha portato in paradiso, logica vuole che ci riporti al nostro posto, l'inferno... :)) O no?
L'Amico Itto
Per soffrire ognuno ha i suo momento assegnatogli dal destino.
Il momento di noi rossoneri è giunto.
Un abbraccio bicolore.
banzai43
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