Capita di aprire per caso un libro di un autore sconosciuto e scoprire con emozione il riannodarsi del filo della passione che vent'anni fa mi aveva legato ad un grande autore , Piero Chiara.
Andrea Vitali, nato e vivente a Bellano, è un meraviglioso affrescatore di storie ed atmosfere lacustri. Ha la capacità rara di incatenare eventi e personaggi sul fondale di una provincia immobile in superficie ma percorsa da fremiti di vitalità e passione, vissuti con gli istinti e le timidezze della gente lombarda prealpina.
La critica (cfr. Ottaviani sul Giornale del 13 aprile 2007) considera Vitali un artigiano della penna. Quante volte ho letto lo stesso giudizio altezzoso per autori che il tempo ha consacrato di grande spessore, come il mio amato Chiara, ma anche Soldati, Cassola e persino quel genio di Guareschi, che per di più aveva la colpa di essere un dissacrante anticomunista!
E quante volte ho letto osanna per giovani promesse, posssibilmente frequentatrici di terrazze radical-chic romane , puntualmente retrocesse, come scrive Berselli, sin dalla seconda opera nell'inferno dei soliti stronzi.
Vitali è un autore vero, pragmaticamente concreto, forse senza lampi di genio (non diverrà mai un venerato maestro), ma con una capacità narrativa ed espressiva certamente pari, se non superiore, a quella di un'icona contemporanea come Camilleri.
Mi sono letto in poche settimane alcune delle sue opere in commercio con grande godimento, e le consiglio agli amici:
* Il Procuratore
* La Figlia del podestà
* Olive comprese
(tutte per i tipi di Garzanti)
05 giugno 2007
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1 commento:
Vitali?
Per me sconosciuto. Vedrò di superare questa lacuna.
Grazie.
banzai43
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