26 maggio 2008

I ricchi sono scemi anche oltre Manica

Fra i duecentomila articoli di presentazione della finale di Champions League ne abbiamo letto almeno uno sorprendente, sul Guardian a firma David Conn, riguardante la parte finanziaria di quella che noi abbrutiti davanti a Sky definiamo "modello inglese". In pratica Conn ha evidenziato come al di là dell'enfasi sul fatturato, che effettivamente vede Chelsea e soprattutto Manchester United ai vertici del mondo, la situazione debitoria delle due società sia formalmente tragica: in totale circa un miliardo e mezzo di sterline (circa 1867 milioni di euro). Il Chelsea ne deve ai suoi creditori 736, mentre lo United 764. Debiti simili, ma verso soggetti molto diversi: il principale creditore del Chelsea è infatti...il suo proprietario, Roman Abramovich. Per uno dei pochi miliardari russi non entrati nel mirino di Putin i soldi messi nei Blues ammontano a 578 milioni di sterline: non sottoforma di donazione né tantomeno di aumento di capitale, ma di prestito senza interessi. La curiosità nella curiosità è che quasi nessuno degli altri debiti del Chelsea è verso banche. Insomma, non solo la società è di Abramovich (dal 2003), ma anche se dovesse essere venduta sarà a lui legata per sempre, a meno di un 'cancella il debito' in stile Bono-Jovanotti. La gestione corrente va piuttosto bene, stiamo parlando di dati aggiornati al giugno 2007: fatturato di 190,5 milioni e perdite scese a 75,8: il famoso break even, cioè il punto di pareggio gestionale, secondo i piani dovrebbe essere raggiunto nel 2010. Quanto ai Red Devils 'americani', qui a causa della strutturazione del takeover dei Glazer i debiti sono quasi tutti esterni: 666 su 764 (da notare che di recente il valore del club è stato valutato in 90 milioni di sterline) verso banche e vari istituti finanziari, con interessi da 81 milioni di sterline a stagione. Significa, a partità di soldi di partenza, poter ingaggiare due fenomeni in meno ogni stagione.

Stefano Olivari, su Indiscreto

3 commenti:

TheSteve ha detto...

In tema con il titolo: si è letto che (a circa un'ora dall'inizio di Inter-Siena, in Sala Pirelli allo stadio "Giuseppe Meazza" in San Siro) il presidente dell'Inter ha ricevuto da Richard Tims, presidente dello Sheffield F.C., la vice-presidenza onoraria del club più antico al mondo. Massimo Moratti e l'Inter avevano già collaborato con lo Sheffield F.C. per i festeggiamenti dei suoi 150 anni.

Il Geco ha detto...

...Anche i ricchi piangono!

Anonimo ha detto...

Dopo questa constatazione sui magnifici club inglesi che sono tutto un affare(bell'affare!)dico solo che il calcio italiano,nella sua interezza,deve riferirsi e rifarsi al modello Campedelli del Chievo.-
Diversamente i ricchi dovranno continuare a bruciare parte delle loro fortune per mantenere un'industria(???)che dagli introiti da stadio ricava - vado a memoria - attorno al 20% delle entrate.-
Già ma quando si saranno stufati e nessuno sarà disponibile a prendersi il cerino in mano cosa ne sarà del calcio italiano?
Speriamo soltamto che non sia chiamato pantalone a ripiniare(Lazio e Parma docet).-
Giacomo