19 maggio 2008

L'Internazionale socialista

Mentre in Italia Veltroni ammalia Berlusconi con parole buoniste ed amicali, lasciando il ruolo di guastatori alla coppia Travaglio e Di Pietro, in Europa la strategia di sputtanamento del governo è affidata ai governi socialisti amici. In attesa delle intemerate di Schultz a Strasburgo, si è mosso a ranghi compatti il governo zapateriano con accuse di razzismo e discriminazione dei diversi.
L'anima candida Frattini assicura che Zapatero non la pensa così, ma intanto tutti i suoi ministri esprimono all'Europa la loro angoscia.
Stupendi questi Spagnoli nel dare lezioni, ma anche un po' immemori.
Risulterebbe che l'accoglienza che riservano ai migranti afro-islamici non sarebbe del tipo Lampedusa, ma affettuose fucilate alle Canarie o a Ceuta e Melilla, basi coloniali in Marocco.
Le accuse di antieuropeismo fatte alla Lega sono ancora più amene. In un paese dove il federalismo è una piaga sanguinosa, dove si contano una decina di lingue regionali ufficiali, dove i tavoli di confronto con Madrid si traducono in quintali di tritolo, darci lezioni è una sciccheria.
La stranezza di questi atteggiamenti è solo apparente. Non sono vecchie ruggini fra due popoli anzi affratellati da una disastrosa esperienza dittattoriale nel Novecento, ma è il fastidio che l'Europa socialista esprime per l'ennesima vittoria nel continente della destra.
Ed è un favore a Wolter, che con una mano fa il buonista ma con l'altra tiene le fila dei pupazzetti di Madrid.
Quando il Berlusca capirà che in tema di furbizia politica non gli basterebbe una vita per eguagliare la capacità disinformatrice della chiesa rossa, quando si toglierà la saccente convinzione di essere un padre della patria buono e rivoluzionario, quando smetterà di credersi il titano che convertirà alla democrazia i comunisti ex, post e neo, sarà sempre troppo tardi!

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