06 marzo 2008

Fine di un ciclo glorioso

Martedì il Milan si è arreso negli ottavi di Champions sul proprio terreno ad un Arsenal giovane, strarompente vitalità e maturità tattica, armonioso ed equilibrato in tutti i reparti.
Non c'è stato un momento della partita in cui si sia avuta la sensazione che il Milan potesse farcela. Semmai si sperava nella lotteria dei rigori ma, negli ultimi dieci minuti, quando si raschia il barile del fiato residuo, i leoncini di Londra c'erano e schiantavano i campioni uscenti.
Bene così. È la naturale conseguenza di una stagione disastrosa, di una squadra vecchia ed usurata, la cui dirigenza ha pervicacemente rifiutato l'avvio di un rinnovamento che i tifosi avveduti invocavano, inutilmente.
La ricostruzione ora è un impegno non aggirabile, ma l'incapacità tecnica e la modesta conoscenza del mercato dell'attuale dirigenza rendono l'impresa molto ardua.
Occorrerebbe cominciare l'opera avvicendando vecchi arnesi presuntuosi ed inebriati di se stessi, come Galliani e soci.

Ieri sera la Roma ha espugnato il Bernabeu con una prova di grande maturità tattica. Forse i giallorossi hanno finalmente superato l'ammissione all'Università del calcio.
Se domani sarà ancora Madrid e non Siena, anche il campionato locale potrebbe essere rimesso in discussione.

2 commenti:

cassinolazio ha detto...

avevo già dichiarato che il Milan poteva ormai giocare solo in un torneo di vecchie glorie. Poi Atene e Pato avevano evidentemente convinto che non fosse vero e la illusione è continuata per qualche tempo. Peccato che ci si è voluti mettere il prosciutto sugli occhi e credere che tutto potesse filare via normalmente. A cominciare da me, ci si rifiuta di percorrere il viale del tramonto, fa sentire tremendamente vecchi ed inutili...
PS circa la Roma, Brera diceva che il ponentino non consente la continuità dei risultati: a tanti anni dalla sua morte devo ancora riconoscergli chè è così: la Roma è sempre una squadra che di tanto in tanto si esalta, sia pure con una maggiore continuità di risultati rispetto al passato. Personalmente credo che la presenza del marito di Ilary Blasi crei alla squadra le giuste cariche di adrenalina quando lui sente la partita, altrimenti è un anonimo tran tran
Velo pietoso sull' altra squadra della Capitale. Lì non è ponentino : è solo insipienza

Anonimo ha detto...

Mi sembra che nel Milan l'aspetto più critico sia la mancanza di un team societario all'altezza della situazione.-
Le minestre riscaldate(leggi Sheva)appaioni un pò patetiche.-
Costruire un nuovo ciclo richiede soldi,tempo e coerenza su un proggetto.-
Tutto ciò non mi sembra che ci sia.-
Nel calcio,come in tutto nella vita,non si improvvisa specie oggi in cui la programmazione è più importante che per il passato.-
La Roma,a mio modo di vedere,ha azzeccato il suo migliore acquisto con Spalletti che prima ad Empoli e poi ad Udine aveva dimostrato di saperci fare.-
Giacomo