UniCredit svaluterà nella trimestrale un miliardo per subprime sparsi un po' ovunque nella galassia europea dell'impero. Intesa non se la passa meglio. Mps è ancora alle prese con una ricapitalizzazione importante per un'acquisizione nel nord-est che forse è meno strategica di quanto si voglia far credere.
La grande stampa finanziaria tratta questi affanni con la delicatezza di un piumino da cipria e con tanta, tanta amorevole comprensione.
In buona sostanza, fanno comprendere ai lettori: non facciamo confusione.
Mica sono problemi drammatici ed essenziali per il paese, come la diatriba Mazzotta-sindacati aziendali e lo sconvolgente stallo nella costruzione di una più democratica governance in Banca Popolare di Milano.
25 aprile 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
chi ha fiato parli. Così Mazzotta continua ad interpretare il ruolo del solutore di tutti i problemi e le attese dei cosiddetti stakeholder: soci, dipendenti, capitale eccetera eccetera. L'importante è che si rimanga a galla, a guidare una banca che però deve diventare grande, altrimenti si governa solo la bocciofila. altrimenti come si fa a perdere soldi come Unicredit e Banca Intesa e le grandi banche d'affari?
Posta un commento