Il settimanale sondaggio Demoskopea su Sky dà il PDL ed alleati al 45%, PD al 36%, Sinistra e Rosa di Centro fra l'8 ed il 7% percento ciascuno.
Le distanze fra i due grandi concorrenti non sembrano variare nel corso delle ultime settimane.
Veltroni dichiara il ricongiungimento, ma è un altro dei suoi sogni ben confezionati dai media ossequienti. L'avere cominciato con largo anticipo la campagna elettorale non ha portato frutti, mentre la composizione delle liste ha aperto antiche e risapute faide.
Il Pdl per ora viaggia con il vento di bonaccia e sottotraccia.
Vedremo chi terrà meglio gli affanni del mese cruciale e come si orienteranno i voti degli indecisi.
06 marzo 2008
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2 commenti:
La situazione,spero,non dovrebbe registrare grosse novità.-
Se però il Pdl vince con la possibilità di governare potrebbero riemergere le contraddizioni che al suo interrno per ora sono state messe sotto il tappeto.-
Dal punto di vista economico infatti appre sempre più chiaro che per sperare di agganciare il prossimo trend di ripresa internazionale(2009 ?)bisognerà razionalizzare la spesa pubblica.-
Sui principi generali saranno tutti d'accordo sarà poi nel dettaglio che si rischia l'immobilismo.-
Ragionevolmente esprimo uno scetticismo che trova radici nei precedenti perché quì nessuno vuole rinunciare a niente,poco o troppo che sia.-
La Lega crede nel miracolo del federalismo,Allenza Nazionale rincorrerà il "sociale" e Berlusconi dovrà barcamenarsi.-
Aspettiamo comunque e vedremo.-
Giacomo
Non c'è limite al mancato senso di vergogna: secondo alcuni siamo già in uno Stato federale, il nome federale non è scritto da nessuna parte ma queste sono inezie. È il federalismo all'italiana. Il federalismo normale (senza aggettivi come fiscale, solidale, ecc.) prevede il trasferimento agli enti locali della prerogativa di poter trattenere in loco una cospicua parte di risorse (le quote lasciate allo Stato centrale sono del 25-30% nei Paesi federali e del 10-15% nei Paesi confederali). Il federismo italiano, nel caso esista evidentemente anormale, ha invece previsto di trasferire alle regioni, ai comuni e alle province esclusivamente la capacità di imporre nuove tasse.
Berlusconi mi ha sorpreso in positivo candidando Lombardo in Sicilia. Per un corso fortuito degli eventi ha finalmente perso per strada Casini (di cui ammiro enormemente il gesto di isolamento che lo porterà dritto dritto al suicidio politico). Berlusconi ha un seguito tale da poter proporre un referendum per una fortissima autonomia di Lombardia e Veneto da tutto il resto (e poi ci si può scommettere che seguiranno a ruota Emilia, Liguria, Romagna e Piemonte. Io resto secessionista (la secessione è un diritto naturale, non c'è nemmeno bisogno di normarlo), ma ottenere l'autonomia sarebbe già un primo grande passo. Se poi, dico per dire, la Lucania ha bisogno di aiuto saranno Lombardia e Veneto a fornire i sussidi, saltando d'un fiato la palude romana. E dando eventuali finanziamenti sulla base di progetti (e non a pioggia) con tanto di penali nel caso i progetti non dovessero essere portati a termine. In termini logici e razionali ci vuole poco per cambiare, in termini pratici ci vuole una gran massa di voti ma soprattutto coraggio. Berlusconi ha i voti, raramente il coraggio. Ma spero si ravveda, in fondo, direbbero gli Anglosassoni, hope dies last.
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